Risalente nel suo aspetto attuale al 1870-1888, su progetto di don Angelo Gottardi, la chiesa parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria era già esistente nel 1218 quando viene citata in una bolla papale come cappella soggetta alla pieve di Caprino.
La dedicazione a Santa Caterina d’Alessandria, martirizzata sulla ruota, è probabilmente dovuta al fatto che Ferrara è ricca di acque e possedeva alcuni mulini per macinare cereali o per far funzionare dei magli, ancora nei primi secoli dopo il Mille. La prima chiesetta dovette essere ingrandita intorno al 1620, dopo che di fatto era divenuta parrocchiale nel 1388 separandosi da Caprino, con un premio benefico ed un sacerdote stabile. Aveva allora un orientamento est-ovest ed era lunga 15 metri e mezzo e larga quasi 8. L’abside di questa chiesa è oggi rappresentata dalla cappella “del Paradiso”, mentre la chiesa è stata orientata in direzione nord-sud, lunga quasi 29 metri e larga quasi 9. La si può raggiungere salendo i 120 scalini della scalinata che parte dalla piazza.
La facciata è in stile neogotico con bifora centrale e bel portale recante nella lunetta un affresco di Santa Caterina, del Saoncella e la data MDCCCXC, di quando venne terminata la facciata. Lungo gli spioventi corre una decorazione ad archetti pensili. Tre pinnacoli a cuspide campeggiano sul fastigio e sui vertici laterali. Precede il portale un protiro poggiante su colonnine con capitelli neo-gotici. Bello e pregevole è il bassorilievo della Madonna addolorata di Ugo Zannoni del 1954, posto a sinistra dell’ingresso.
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